sabato 21 luglio 2012

Ma.. quant'è che manca?!

Manca solo un mese, trentuno giorni precisamente.
 Ora è tutto sicuro, tutto lì in vista, come un libro pronto da leggere.
Un mese fa però, non era la stessa cosa. Ero andata a vedere i quadri a scuola, e quando ho visto che avevo preso un debito mi è venuto un mini infarto. ''Non è giusto!'' mi ripetevo, ''Poteva agevolarmi!'' ma la mia rabbia era inutile, perchè quella situazione non la potevo cambiare.
Abbiamo parlato con la vicepreside che ha detto che ci avrebbe fatto sapere cosa si poteva fare. Ero convinta che non avrebbero trovato una soluzione, e che avrei dovuto dire addio al Canada. Ogni giorno il primo pensiero era là, quando, una diecina di giorni dopo, mia madre mi ha chiamato dicendomi che l'esame era stato anticipato al 16 luglio. Ero felicissima, quel giorno il mio umore è cambiato totalmente!
Ho iniziato a frequentare il corso di recupero (sei lezioni in tutto) e, dopo la settimana in Spagna, mi era rimasto davvero poco del famoso corso. Così, a pochi giorni dall'esame ho studiato col mio gentilissimo fidanzato :)
Morale della favola, arrivo a scuola e la professoressa arriva con mezz'ora di ritardo ed eccola che dice ''mi fai dannare anche d'estate, mo vedi che ti combino!'', arriva in segreteria dicendo che non possiamo fare l'esame io e lei sole ma che serve un testimone blablabla, e dice di aspettare l'arrivo del preside per risolvere la cosa. Arriva il preside, ore nove e venti, lui dice di andare nel suo ufficio e sarà lui il suddetto 'testimone'. BBELLOO!
Io, la prof e il preside.
Ho cercato di fare l'esame scritto e la prof mi ha fatto qualche domanda orale. Alle undici e mezza ho finito l'esame e ho salutato la professoressa, che, alla fine, si è mostrata abbastanza dolce.
Tutto ora dovrebbe essere risolto, e non vedo l'ora di andare a scuola a prendere una copia della pagella da portare all'associazione! (Y).
Ma ora parliamo di cose serie! Ad esempio del paesino in cui vivrò per tre mesi: Wyoming!

Trascorrerò inizialmente due giorni a Toronto, visitando la città e le cascate del Niagara, poi verrà a prendermi la famiglia e andremo a Wyoming. La mia host family mi aveva anche chiesto dove sarei voluta andare e io, cosa potevo rispondere? Ho detto New York e loro hanno detto ''it's okay!'' nel modo più scontato possibilee! Quindi sì, dovrei andare anche a New York City! *____*

E ora che stavo guardando la cartina, mi sono accorta che il mio paesino, segnalato dalla 'A', è vicinissimo a Detroit!! La città Natale di Eminem! E.. chissà che non capiti d'andare a visitare anche quella! Ahahahah :D

giovedì 19 luglio 2012

L'inizio

Hola gente!
Mi chiamo Giorgia, ho 16 anni e vivo a Brindisi nel Sud Italia. Frequento il liceo linguistico e amando l'inglese ho deciso di provare a fare un periodo all'estero d'Intercultura. Ricordo come l'estate prima della terza superiore abbia detto a mia madre di voler fare tre mesi in Canada.
Lei, da madre protettiva quale è, non era molto d'accordo ma alla fine sono riuscita a convincerla :) Ora penserete, ''oh, quindi ha fatto la domanda per Intercultura, mettendo fra le sue scelte il Canada, ed è stata presa'', eh no, perchè la mia storia è abbastanza più contorta. Avevo provato sì, a fare quest'esperienza con Intercultura e, dopo svariati moduli da compilare, svariate foto alla mia casa da mandare, testi da scrivere ecc.. non mi presero. Io ero davvero giù di morale, tutto quello in cui avevo sperato era andato distrutto. Mi confrontavo con gli altri ragazzi che avevano provato con Intercultura e non c'erano riusciti. Molti di loro parlavano di provare con altre associazioni, ma quel discorso per me non andava bene. Avevo visitato siti di altre associazioni ma chiedevano tutte tantissimi soldi, il doppio dei soldi che avrei dovuto spendere con Intercultura.. ero tristissima, perchè volevo davvero conoscere un'altra cultura, responsabilizzarmi e imparare o migliorare un'altra lingua..insomma: fare quest'esperienza.
Un giorno poi, parlai con una ragazza che aveva trascorso 3 mesi in Canada con Intercultura, che mi disse di un ragazzo che aveva fatto la sua stessa esperienza, però con un'altra associazione.Verso marzo lo contattai e mi feci dare il link di questa organizzazione che programmava un soggiorno in famiglia di tre mesi in Ontario, Canada. Controllai il prezzo, e vidi che era persino più basso di quello della borsa di studio d'Intercultura! Non potevo credere ai miei occhi, lessi cosa era compreso nel prezzo e vidi anche che c'era un soggiorno di due giorni a Toronto con visita della città, visita alle cascate del Niagara, e un piccolo corso di  lingua e cultura canadese.. tutte cose che Intercultura (SE mi avesse scelto, SE mi avesse mandato in Canada e SE avessi vinto la borsa di studio) non offriva! Ero felicissima, ne parlai con mia madre, che però era scettica perchè diceva di non aver mai sentito il nome di questa associazione. Dopo averla convinta, ho iniziato a compilare di nuovo i vari moduli, che grazie a Dio, erano MOOOLTO meno di quelli d'Intercultura. Tutto procedeva tranquillamente quando venne il momento di fare l'interista telefonica, un colloquio fatto con la mia famiglia. Durante questo colloquio dissero a mia madre, fra le tante cose, che quella era un'associazione piccola, e che partivano di solito pochi ragazzi, circa una quindicina. Quella notizia mi fece raggelare.. ''No perfavore, voglio partire questa volta, non voglio essere scartata di nuovo!'' mi dicevo, ormai avevo perso le speranze, e ripetevo a chiunque ne parlassi che tanto non mi avrebbero presa neanche questa volta.
 I mesi passavano e una sera degli ultimi giorni di Maggio, tornai a casa la sera tardi, e controllai la mia posta elettronica. Quella sera non mi sarei mai aspettata di trovare la scheda della mia suddetta ''compagna di scambio''.
Piansi.
Piansi perchè ero andata in una sottospecie di coma, iniziai a leggere la scheda della ragazza, a memorizzare i nomi dei membri della sua famiglia e a guardare le sue foto. Da quel giorno tutto si concretizzò, ne parlai con la mia famiglia, con le mie amiche, col mio ragazzo.
Mia madre realizzò che di lì a poco si sarebbe dovuta preparare a vedermi andare via per tre mesi dall'altra parte del mondo.
E io anche.